Il Vecchio West 2017 (Le Foto)

Reportage di viaggio di Francesca
qui sono le 8,45. Dopo la California con Los Angeles, Beverly Hills, Hollywood, Santa Monica e San Diego (ci siamo bagnati i piedi nel Pacifico), l’Arizona Phoenix e il deserto (cactus a candelabro), gli indiani nativi, navajos, poi il Grand Canyon e la Monument Valley (“Ombre rosse”), la grandiosa diga sul fiume Colorado e il lago artificiale Powell. Ieri nello Utah, a Kanab (Little Hollywood) abbiamo alloggiato nel Parry Lodge (in stile coloniale)dove hanno soggiornato le più grandi star del cinema. Ora in viaggio verso Bryce Canyon e poi a Las Vegas…tutto veramente spettacolare!!

E il viaggio “Nel vecchio West” continua e non sono mancate le avventure pericolose:
Anna Rachele e’ stata morsa dallo “scorpione della corteccia” e ha avuto la mano dolorante e insensibile per oltre 4 giorni. Ieri nella Death Valley (la zona piu’ depressa degli States perche’ e’ a 88 m.sotto il livello del mare, immensa distesa di sale,ieri con temperature di 46° al sole!!) si e’ guastato l’impianto dell’aria condizionata del pullman a causa della prolungata sosta dovuta all’ irresponsabile ritardo di un ragazzo che si era addentrato molto.Poiche’ sarebbe stato pericoloso tentare di percorrere I 200 km per tornare a Las Vegas senza l’aria condizionata invece di pernottare nell,oasi abbiamo avuto la fortuna di poter trasbordare su un altro pullman che aveva fatto la stessa escursione e che aveva posti liberi. Vicino alla Death Valley sosta a Zabriskie Point (dall’omonimo film di Antonioni girato qui)per la vista di un paesaggio lunare !! Lungo la strada per la Death Valley, l’Area Mercury dove sono state testate altre bombe atomiche (dopo quelle testate ad Alamo che hanno distrutto Hiroshimo e Nagasaki). Ancora una immensa Centrale a pannelli solari… nelle sterminate pianure desertiche che ci sono qui lo spazio non manca proprio !!!
Avantieri visita del BRYCE CANYON NATIONAL PARK,che in realta’ non e’ un canyon ma un grandioso anfiteatro di guglie,archi e pinnacoli in colori fiammeggianti in uno scenario montano assai suggestivo. Proseguimento per ZION NATIONAL PARK con monumentali strapiombi di roccia rossa,bianca e dune pietrificate. Visita notturna di Las Vegas …un fantasmagorico e grandioso kitsch che riproduce Venezia (con turisti che fanno il giro in gondole vere nel canale al terzo piano)e poi Tour Eiffel, Piramide di Micerino con le stesse dimensioni dell,originale (e’un hotel con 4407 stanze,sul cui apice c’e’ un faro visibile dallo spazio!!), il complesso Caesars Palace che riproduce fantasiosamente Piazza Navona con un tetto che raffigura un realistico cielo velato di nuvole, ecc. Poi la Freemont Experience Street,con un tetto ricoperto da 2000 luci led che riproducono fantasmagoriche immagini al suono della musica,cui si alternano spettacoli dal vivo.
Proficue puntatine al Casino dell’hotel !!!
Oggi partenza per lo Yosemite Park.Non si puo’ valicare il Passo Tioga(3000m. slm) perche’ e’ ancora chiuso per la neve. Lungo la strada, visita di Calico,una pittoresca e meglio conservata citta’ fantasma della California. Qui,intorno al 1880, c’erano tre importanti miniere d’argento e vi risiedevano piu’ di 3000 persone;poi le miniere si esaurirono e la citta’ fu abbandonata nel1916,ma negli anni ’50 fu restaurata …. ci si sente all’interno di un film western!!!
Durante questa lunga tappa del viaggio il panorama cambia radicalmente…..dal deserto ai famosi vigneti californiani.
La dovizie di particolari e’ per mio personale ricordo!!!
Alla prossima puntata!!
Giorno 9°
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La visita di ieri di Calico,una delle tante “città fantasma” (perche’ abbandonate per l’esaurirsi delle miniere d’argento o d’oro), ci ha mostrato un passato “morto” ma nello stesso tempo “vivo”: la scuola del 1885 con banchi, calamai, lavagna e bandiera…mancavano solo la maestra e il vociare dei bambini!;e poi, l’Emporio con bellissimi fossili del luogo, rose del deserto e pietre naturali, la casetta interamente ricoperta da fondi di bottiglia verde, la “villetta” dell’epoca col giardinetto, ovviamente con sole piante grasse e “il cuscino di suocera” fiorito, il Saloon tutto in legno con le sedie a dondolo sotto il portico e, per finire, la splendida vista sul deserto di sabbia bianca!
Lungo la strada per Fresno – dove abbiamo dovuto pernottare al posto di Mammoth Lakes non potendo valicare il passo Tioga (3.000 m.) ancora chiuso per la neve – due immense Centrali a pannelli solari e a gigantesche pale eoliche (che assieme alla Centrale idroelettica del lago Powell e a quella a carbone danno una visione delle fonti di energia elettrica dell’Ovest), e dopo la cena con catering….relax e birre a bordo piscina!

30/06/’17 Giorno 10°
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Partenza per il Parco Nazionale Yosemite, una specie di gioiello incantevole incastonato nella Sierra Nevada, era considerato dagli indiani Ahwahneechee un luogo sacro. Fu istituito nel 1890 ma la sua storia naturale iniziò milioni di anni fa con la nascita, dopo l’era glaciale, della grande valle centrale; di fronte alle Bridalveil Falls – cascate il cui nome significa “velo nuziale” – El Capitan che, con i suoi 2308 m., è il più grande monolite di granito che si conosca al mondo. Inoltre la Cathedral Spires, alta 2000 m. e, a nord, i Three Bothers, un trio di picchi inclinati (h. 2372 m.) completano il paesaggio roccioso. Le più famose cascate della Valle sono le Yosemite Falls con un’acqua bianchissima che precipita per circa 1 km, un’altezza che le colloca al primo posto in America.
Bella passeggiata e foto alle Lower Yosemite Falls, le cascate basse.
Spiacevole purtroppo constatare che quasi la metà dei pini del Parco sono secchi perché attaccati da un insetto che li erode all’interno.
Nel tardo pomeriggio arrivo a S. Francisco….che freddo! Dopo la cena in un ristorante italiano, giro della città col cable car (si muove sulle famose strade ripidissime senza motore, ma trainato da cavi interrati), sosta all’Isola dei Tesori per ammirare la veduta notturna del panorama della Baia e del Golden Gate e per festeggiare con un brindisi col prosecco offerto dalla nostra guida Michael in riva al mare.
Finalmente il giusto riposo nei meravigliosi letti del Marriott Marquis, non senza essere saliti al 39° piano al View Longe per vedere il panorama mozzafiato!

01/07/’17 11° Giorno
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Giro di S. Francisco, sosta a Twin Peaks, il punto più alto della città, quasi avvolto nella nebbia, al City Hall, il Municipio,con la cupola alta 90 m, simile a quella di S. Pietro, Biblioteca, Union Square (deve il suo nome alle manifestazioni in favore dell’Unione degli Stati americani e contro la secessione sudista), Chinatown, North Beach abitata soprattutto da italiani.
Grande emozione percorre a piedi,guardando il mare 67 metri piu’ sotto, i 2 km del Golden Gate Bridge,il ponte sospeso piu’alto del mondo (dal caratteristico colore rosso arancio e con i pilastri portanti alti 228 m.). Fioritura di ortensie rosa nella ripida Lombard Street, strada con una pendenza del 45%, percorsa anche dalle auto.
Escursione a Sausalito (“piccolo salice piangente”, paragonata a Portofino), picnic sur l’herbe, prati verdi ,fiori e tanti agapanthus bianchi e azzurri nel giardino sul porticciolo.
Con il traghetto attraversamento della Baia, vista di Alcatraz (chiusa nel 1963) e, sbarcati a S. Francisco, visita al Pier 39, (molo ricostruito interamente con legname recuperato da altre banchine demolite) luogo unico, pulsante di vita per i negozi, ristoranti, artisti di strada e… leoni marini completamenti liberi sul pontile. Passeggiata fino al Fisherman’s Warf, dove ci siamo divertiti da pazzi a cantare, ballare (facendo anche il “trenino”!) con canzoni di un bravissimo cantante di colore che ha postato i video (Les Edwins, www.facebook.com).
Cena eccellente presso il Boudin Bakery Bistrò, antica panetteria e ora anche bellissimo ristorante con lavorazione del pane e cucina a vista, ed anche Museo del pane che racconta la storia di un immigrato francese che ora vende un pane eccellente a tutta la citta’.

02/07/’17 Giorno 12°
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Mattinata dedicata allo shopping.
Alla Union Square spettacolo di tango con tanto di sedie per sedersi gratuitamente. Pomeriggio visita del Golden Gate park: Californian Academy of Sciences con lo scheletro di un dinosauro all’ingresso(tyrannosaurus Rex, estinto 66milioni di anni fa).
Visita del Japanese Tea Garden del 1894, ricco di bonsai e templi. Rientro in albergo attraversando Haight Asbury, quartiere hippy dove sono nati i “figli dei fiori”… pervaso dall’odore di marijuana!

03/07/’17 Giorno 13°

S.Francisco-Los Angeles-Roma
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Partenza alle 7 per Los Angeles e alle 16 per Roma.
Nel viaggio di ritorno lasciata la costa Ovest e il Pacifico, magnifica vista dell’alba rosso fuoco sulle migliaia di laghi dell’Ontario in Canada e,poi, lasciata la costa Est dell’America, l’Atlantico ghiacciato della Groenlandia.
Abbiamo percorso per il viaggio
Roma – Los Angeles (km 10192) A/R 20384 km.
Nel Tour in USA km. 4320 in Pullman e San Francisco-Los Angeles in aereo km. 559.
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IMPRESSIONI

In America – per quello che, dopo l’Est, ho visto nell’Ovest in questo secondo viaggio – sia la natura sia quello che ha fatto l’uomo e’ grande/spettacolare/esagerato/inusuale/civile: dai Deserti e dai Parchi alle strade, ai truck,ai luccicanti grattacieli, ai ponti, alle distese sterminate dei frutteti e vigneti della California, alle dighe,a Las Vegas(che benché fondata dai normali nel 1865, è diventata la capitale del gioco d’azzardo legalizzato, con il Casinò in ogni albergo),agli obesi, ai fast food, ai letti (voglio un materasso americano!),alla pulizia delle citta’ e dei paesi, al gran numero di lindi bagni pubblici, al grande utilizzo del legno( anche per le strutture delle case fino a tre piani), alle ciliege californiane del Molo 39 (18 $ al kg !!), alle mance (un laureato napoletano che fa il cameriere a S.Diego in un ristorante italiano ha come stipendio base 1200 $ e 4000 $ di mance !!!), alla esposizione della bandiera americana in ogni casa,al senso di identita’ e di appartenenza platealmente manifestati nella Festa del 4 luglio.
Che dire? l’America e’ bella e ho voglia di tornarci ancora !!!